LordGolem <***@ABRACADABRAgolemgraphics.com> ha scritto:
ossono essercene tante.
Post by LordGolemResta il dubbio di Pierre Gobron sul perche' gli inglesi vadano a produrre
in Belgio (per il mercato Belga) delle versioni delle loro birre piu'
buone di quelle che producono in Inghilterra. In questo caso, la
spiegazione propenderebbe sul fattore palato nazionale. Difficilmente i
Belgi berrebbero delle birre (seppur ottime) cosi' "piatte" rispetto alle
"esplosioni sensoriali" che producono loro ;). Gobron, da buon belga,
forse tende a giudicare piu' buona una birra prodotta secondo il palato
belga e che magari un inglese non gradirebbe cosi' come gradisce le bitter
senza schiuma ;). Ma sono solo supposizioni.
mi aggancio qui...
al di la delle varie interessanti e condivisibili osservazioni fatte nel
seguito delthread, penso che le parole di Gobron vadano un po'
"inquadrate" in un certo contesto.
Ci si riferisce ad un certo tipo di birre, e a una situazione forse piu'
vera qualche anno fa. Parlando di grandi birrerie inglesi (Bass,
Scottish Courage ecc) e in parte anche di Guinness, si puo' dire che la
loro produzione in bottiglia/lattina per il mercato interno non fosse
particolarmente significativa; per contro esistevano (e forse esistono)
birre particolari, in genere piuttosto forti (non sempre), prodotte per
il mercato belga ma non solo; a volte poi venivano/vengono prodotte su
licenza in Belgio. Mi riferisco alla Mc Ewans Scotch, alla Xmas Douglas,
o anche a una "mitica" Bass Imperial Stout (che forse e' stata prodotta
anche in Belgio, ma ricordo che in origine era provenienza UK) che soli
i piu' "vecchi" ricorderanno. E pensiamo anche alla Guinness Special
Export (quella a 8%), prodotta per (o da) J martin di Anversa e
sicuramente fra le versioni guinness piu' interessanti. Tutte birre che
in patria non esistevano. In quell'ambito si puo' dire che le birre
migliori fossero prodotte per l'estero. Le stesse Scottish, Bass ecc nel
settore delle real ale non e' che avessero prodotti eccezionali negli
anni passati, e attualmente ancora meno (quasi non esistono).
Insomma, in un certo contesto Gobron puo' aver ragione. Poi naturalmente
ci sono le real ale, che sono un mondo diverso e la cui importanza che
si percepisce poco al di fuori dell'Inghilterra... sono senz'altro il
settore piu' interessante della scena birraria inglese, e qui ci puo'
essere una parte di "ignoranza" del panorama delle real ale da parte di
Gobron (anche perche' e' una relta' che non e' facile da esplorare
nemmeno in Inghilterra, senza la guida del Camra sottobraccio); e anche
una certa predisposizoine tipicamente belga per le birre piu' forti
rispetto alle delicate bitter inglesi.
A ulteriore giustificazione possiamo dire che nonostante sulla carta la
varieta' stilistica inglese sia eccezionale, in pratica (e questo
*anche* se si e' armati di guida del CAMRA) al 95% le real ale inglesi
che si trovano sono esclusivamente bitter e variazioni sul tema. Non
dico Imperial Stout e Barley wine, ma provate a cercare una "real
stout", o porter, o mild... e questo anche nei posti consigliati.
Si comprende quindi che un belga, abituato alla varieta' stilistica del
suo paese, e ad alcuni esempi interessanti di UK strong ales reperibili
a casa propria, possa rimanere deluso da una visita birraria in
Inghilterra.
Aggiungiamo che l'esplosione di nuove birre inglesi rifermentate in
bottiglia (ormai penso oltre duecento) e' recentissima (solo pochi anni
fa ne erano rimaste 3 o 4) e ancora poco conosciuta al di fuori di una
cerchia di appassionati per lo piu' inglesi; e' facile che un belga
ancora non sia al corrente di questa espansione (tenendo conto che
nemmeno in UK si trovano facilmente!); e per un belga, la birra
"speciale" non e' quella alla spina ma proprio quella in bottiglia.
ciao
max
--
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