Post by scustumatusecondo voi ci si guadagna? penso che in italia non lo faccia ancora
nessuno e secondo me ci sarebbe grande richiesta dai birrifici
italiani. qualcuno conosce costi/attrezzature necessarie per mettere
su una piccola produzione?
saluti,
scustumatu
Ciao,
sono diversi i birrifici che hanno piantato luppolo in Italia ... cosi' in
Piemonte, Lombardia e Campania e forse a mia insaputa qualcuno anche di piu'
!
C'e' poi interesse da parte di una grande azienda agricola del mantovano che
ha messo insieme qualche documento ed eseguito delle valutazioni.
La difficolta' e' quanto ci si vuole spingere e quanto sia il guadagno,
considerando la cura delle piantagioni, la raccolta, la suddivisione dei
fiori dal ramo, la caratterizzazione del prodotto (intesa come analisi per
stabilirne le caratteristiche), il tipo di utilizzo finale (fiore, pellet,
....) e di conseguenza il tipo ed il costo di macchine necessarie, la
quantita' di territorio e la dimensione dell'edificio atto alle fasi della
raccolta.
Forse resta semplice dal punto di vista HB ove i rischi dell'uso di un
prodotto non caratterizzato, non sono di vitale importanza.
Da qui la necessita' per un ambiente di produzione birra a quantita'
interessanti di passare a prodotti piu' "garantiti".
Tuttavia si puo' sperimenatare ...
Secondo i dati di contabilità agricola della RICA nel 2003 la produzione
della Baviera, la regione più rappresentativa della produzione comunitaria,
si
collocano in media a 4 805 EUR/ha. Occorre quindi valutare se produrre in un
ambiente non gia attrezzato quale il territorio Italiano non risulti troppo
dispendioso, tale da dover decidere di rinunciare per via dei costi troppo
elevati. (dati da RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO EUROPEO
sull'evoluzione del settore del luppolo, a Buxelles il 30-9-2003 - COM(2003)
571)
In Lombardia nel 2009 e 2010 oltre a qualche birrificio, effettua raccolti
una azienda agricola (agriturismo) a cui nel 2011 se ne aggiungera' un'altra
con qualche ettaro a livello sperimentale.
Poi nascera' l'effetto di voler provare questo luppolo che non essendo
caratterizzato dara' origine a nuove ricette di birre che potrebbero
differire durante l'arco dell'anno ed avere variazioni ad ogni raccolto, e
senza garantire una continuita' produttiva equivalente per tutto il periodo.
Si dovessero aggiungere i costi anche della preparazione e conservazione del
luppolo per garantire la continuita' nella birra nell'anno, forse produrre
luppolo potrebbe diventare in casi di piccola quantita' una spesa e non un
guadagno.
Consiglio a titolo di cultura personale di visitare i luoghi di produzione
tedeschi, in diversi periodi stagionali, per comprendere cosa comporta
produrlo.
Sempre dalla relazione della commissione Europea :
L'OCM prevede che, prima di essere commercializzato, il luppolo sia
sottoposto ad una procedura di certificazione che provi il rispetto delle
norme minime di qualità. Il sistema di certificazione fornisce anche
informazioni circa l'origine del prodotto e l'anno di produzione. La
certificazione va fatta prima di qualsivoglia trasformazione e prima del 31
marzo dell'anno successivo al raccolto. Il certificato segue il luppolo ed i
suoi derivati lungo tutta la filiera di produzione e di commercializzazione
fino alla fase finale nel birrificio. La certificazione si applica anche al
prodotto importato in virtù di norme di equivalenza.
Tuttavia occorre considerara che la produzione mondiale di luppolo nel
periodo 2000-2002 e' diminuita del 21% rispetto al periodo 1995-1997
con una diminuzione del 26% di luppoleti nello stesso periodo.
Il maggior produttore di luppolo e' l' EU con circa il 40%, seguito da USA
con il 27% e dalla CINA con il 14%.
La sola Germania rappresenta l' 84% per lo stesso periodo, della produzione
UE
I paesi Europei con il maggior calo produttivo di luppolo sono : Irlanda,
Portogallo e Regno Unito
La tendenza in calo della produzione non sottolinea comunque una diminuzione
del consumo di birra, infatti ragionando in ALFA ACIDI piuttosto che in
quantita' di piante, la curva e' in salita. La resa in alfa acido EU e'
salita per quel periodo del 22% e in USA del 28%.
A pari periodo, il numero di aziende interessate dalla coltura del luppolo
sia in costante diminuzione (4 123 aziende nel 1997; 2 846 aziende nel 2002,
ossia -31 %), la superficie media per azienda aumenta. Essa è passata da 6,5
ha nel 1997 a 7,8 ha nel 2002, pari ad un incremento del 20 %. Le cifre
variano considerevolmente da uno Stato membro all'altro. Infatti le aziende
produttrici di luppolo più grandi si trovano nel Regno Unito (media di 11,62
ha nel 2002) seguito dalla Germania (media di 9,45 ha) e dalla Francia
(media di 7,49 ha) (vedi tabella 2). Si tratta essenzialmente di imprese
familiari molto specializzate nelle quali i due terzi del lavoro sono svolti
dai componenti della famiglia e un terzo da dipendenti salariati.
Più particolarmente l'azione di riconversione sostenuta nel periodo che va
dal 1986 al 1997 ha interessato 3 241 ha, che rappresentano il 12,4 % della
superficie comunitaria del 1987. La riconversione è stata fatta
principalmente a favore di varietà alfa e super alfa (+ il 71 % del totale).
Saluti
Flavio