Marco Iannaccone
2012-06-03 15:17:27 UTC
Mi diletto da qualche anno nella produzione dometia di birra, ma solo recentemente ho iniziato ad affrontare il tutto un po' più metodicamente. Al momento adotto la tecnica E+G cercando di accumulare più esperienza possibile e, rileggendo un libretto di base (oltre ad altri libri più completi) che avevo da diverso tempo, ho trovato una pratica che non ricordavo e che non ho mai adottato finora.
Il libretto in questione è "La birra fatta in casa", di Nicola Fiotti (http://www.amazon.it/birra-Piccola-diventare-birrai-casalinghi/dp/8850632940/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1338736566&sr=8-1; in realtà non è questa edizione, ma una pubblicata credo in edicola successivamente, ma penso sia assolutamente uguale nei contenuti), e suggerisce, prima dell'inoculo del lievito, di raccogliere un litro circa di mosto e conservarlo in frigo, per poi reiniettarlo nella birra fermentata prima dell'imbottigliamento.
Io finora mi ero limitato al condizionamento mediante zucchero (che nel libro in questione non viene nominato) ma, effettivamente, pensandoci, non mi sembra che la pratica in questione non abbia senso, dato che in fin dei conti si tratta di immettere, al pari dello zucchero, materiale fermentabile, ma a differenza di questo non completamente e che quindi non dovrebbe aggiungere alcool, essendo il mosto originale, ma magari non ho compreso del tutto la cosa, quindi mi farebbe comodo un chiarimento a riguardo.
Saluti.
Il libretto in questione è "La birra fatta in casa", di Nicola Fiotti (http://www.amazon.it/birra-Piccola-diventare-birrai-casalinghi/dp/8850632940/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1338736566&sr=8-1; in realtà non è questa edizione, ma una pubblicata credo in edicola successivamente, ma penso sia assolutamente uguale nei contenuti), e suggerisce, prima dell'inoculo del lievito, di raccogliere un litro circa di mosto e conservarlo in frigo, per poi reiniettarlo nella birra fermentata prima dell'imbottigliamento.
Io finora mi ero limitato al condizionamento mediante zucchero (che nel libro in questione non viene nominato) ma, effettivamente, pensandoci, non mi sembra che la pratica in questione non abbia senso, dato che in fin dei conti si tratta di immettere, al pari dello zucchero, materiale fermentabile, ma a differenza di questo non completamente e che quindi non dovrebbe aggiungere alcool, essendo il mosto originale, ma magari non ho compreso del tutto la cosa, quindi mi farebbe comodo un chiarimento a riguardo.
Saluti.